venerdì 19 febbraio 2010
Carnevale Venezia 2010: Sapori Ritrovati tra Arte e Maschere!
Finalmente ho un pò di tempo per descrivere quello che è stato il più bel Carnevale mai vissuto fin'ora!
Non solo perchè ritrovarsi a festeggiarlo nella città "regina" di questa festività rende anche una ricorrenza da me sempre snobbata come il Carnevale un'evento inimitabile; ma soprattutto perchè Venezia mi ha dato modo di vivere bei momenti e riscoprire dei sapori unici e dimenticati insieme ai miei "vecci" ed "inossidabili" genitori XD
Questa volta cercherò davvero di essere il più sintetico possibile, piano piano aggiungerò le foto che ho fatto in modo da compensare le descrizioni "mancanti"... la verità è che Venezia a carnevale (con il bonus di un tempo ed un clima perfetto) è una città talmente ricca, colorata e magica che diventa difficile (se non impossibile), racchiudere in un singolo post tutte le esperienze e le emozioni provate... anche solamente in 3 giornate.
Soltanto il tragitto dall'albergo alla stazione, ritrovandosi completamente circondati dall'acqua, crea una suggestione particolare che si prova raramente... arrivati poi a destinazione, l'affacciarsi verso il primo degli infiniti ponti e ponticelli già esibisce miriadi di maschere e gondole... che ci uno si aspetta di vedere solo nei film o nelle cartoline... (per non citare i profumi di dolciumi che inondano le strade :-P)
La città è poi un "agglomerato" unico di arte e cultura: un barocco per niente pesante si fonde ad un gotico raffinato ed elegante stemperandosi tra le caratteristiche "calle","campi" e "campielli"(piazzette)!
Girando per le "viuzze", l'unica cosa che scoraggia è l'enormità di gente in massa che spostandosi crea veri e propri "ingorghi" umani... gestiti in maniera alquanto discutibile dalle (talvolta incompetenti) "autorità" cittadine...
Per il resto Venezia riempie ed appanga in maniera più totale gli occhi, il cuore e anche la "panza".
Ogni scorcio, angolo o localino diviene un irresistibile soggetto da immortalare (riempiendo immediatamente la memory card della digitale!XD)
Naturalmente un "pazzo" della gastronomia come me non poteva farsi sfuggire niente del patrimonio "magnereccio" della città!
Imperdibili tutte le dolci tentazioni carnevalesche rimediate in una pasticceria "di fiducia", raccomandata dalla nostra guida (fortuitamente) golosa: "zaeti", "pan del doge", "frittole veneziane con uvetta e pinoli", "frittole ripiene di crema e zabaione al rhum" (pazzesche!), frappe e chi più ne ha più ne metta!!! :P
Passando al versante più concreto della cucina veneziana, ho scelto di provare due tipologie differenti di ristorazione: il ristorante tradizionale, ricercato e "raffinato"; contro la classica osteria/bacaro "cruda e sincera".
Devo dire che entrambe le scelte sono state ripagate con preparazioni di stampo completamente differenti, ma sicuramente appaganti in quasi tutti gli assaggi...
Il Ristorante che ho scelto (e vi assicuro è stata una vera avventura trovarlo fra il traffico umano di Venezia e le miriadi di ponti!) si chiama "Al Covo"
Locale improntato su un'offerta di pesce freschissimo e caratterizzato da un ambiente informale e curato; che mette a pieno agio ogni tipo di clientela.
Ho deciso di provare le preparazioni più tradizionali del Veneto affidandomi alle mie conoscienze del territorio e all'esperienza del cortese cameriere.
Si è partiti con un saporito, ma non eccessivamente acetato "Saor" misto di pesce e verdure, accompagnato da una tenera polentina bianca (moeche, gamberoni, sarde e alici)
Per i primi, ho voluto provare i classici ma sempre convincenti spaghetti al nero di seppia conditi con un delicato (fin troppo) sughetto di cannocchie.
Mio padre ha optato invece per un ricco piatto di pasta e fagioli realizzato con veri fagioli Lamon... La cosa sorprendente dopo avergli rubato un cucchiaio è stato ritrovare anche in un singolo assaggio lo stesso sapore e la stessa consistenza della pasta e fagioli che mia nonna preparava in tempi ormai remoti! In effetti, questo è stato solo uno dei tanti viaggi sensoriali che mi hanno riportato alla mente sapori di cucina casalinga... probabilmente le origini venete di mia nonna si rispecchiavano pienamente nei suoi caldi piatti che mi proponeva in tenera età :)
Dopo gli spaghetti ben realizzati, ma non esaltanti, si sono toccati alti livelli con i secondi piatti: un ricco baccalà "batagin" cotto nel coccio con letto di patate, prugne, rosmarino e pistacchi; davvero notevole... ed un gran fritto misto (anche di moeche) tra i più buoni mai mangiati in assoluto! :P
Piccola pausa "riempita" da frittelle varie e sfiziose e delle frappe soffici, fragranti di un equilibrio perfetto (Ennesimo flashback sensoriale di quelle della mia cara nonnina padovana!)
Personalmente ho terminato con una mini selezione di formaggi (Taleggio, Bastardo di Bassiano, Morlacco, Bludel Monviso) accompagnata da una particolare mostarda ai peperoni e noci. I "vecci" si sono appagati con un dolce alle pere e grappa che ha detta loro doveva essere servito lievemente meno freddo.
Sul versante osteria o meglio "bacaro", ho assaporato la sincera cucina regionale offerta dal piccolo ma accogliente locale "Antica Osteria Il Bacareto".
(Osteria Al Bacareto, San Marco, San Samuele 3447 - 30124 Venezia)
Qui, oltre ad una gestione disponibile, celere e simpatica; avrete modo di assaporare tutti i piatti della cucina tipica veneziana ben realizzati. Porzioni abbondanti con sapori giustamente decisi e corposi, vengono preparati con amore e rispetto delle materie prime dalla simpatica chef ai fornelli:
Si comincia con un ricco piatto di "cicchetti" veneziani: "verdure in pastella, baccala fritto, baccalà mantecato su crostoni di pane, sarde fritte, cappasanta nel suo guscio, frittatina di verdure casalinga e polpettine di carne". Tutto davvero ben fatto, con un fritto saporito e asciutto caratterizzato da una pastella golosissima.
Per proseguire un patito delle acciughe come me non poteva farsi sfuggire i tradizionalissimi bigoli in salsa riccamente conditi (cipolle e acciughe a "go-go") e ho anche assaggiato degli ottimi e davvero "ricchi" spaghetti al nero con seppie. Anche qui le porzioni e la sincerità dei sapori si è rivelata vincente :P
Come secondi però si raggiunge il massimo, incontrando a pieno i miei gusti XD :
Un tenero e saporito Fegato alla Veneziana con polenta bianca, Baccalà con uvetta e cipolle servito con polenta e le classicissime seppie "nerissime" anch'esse con polenta di farina bianca.
Sapori davvero unici che forniscono un bel quadro della tradizione gastronomica della città; inoltre il fegato perfettamente legato alle morbide cipolle si è rivelato l'ennesimo ricordo di quando mia nonna me lo fece assaggiare in una delle rare occasioni che gli permisero di prepararlo (mio padre non ha mai sopportato il sapore del fegato XD). Un profondo viaggio sensoriale che appaga la mente e sazia lo stomaco :P
Venezia a Carnevale è davvero unica; ed in soli 3 giorni mi ha regalato tante belle esperienze ed emozioni...
Termino qui anche se ci sarebbe davvero molto altro da dire, ma si sa a volte le immagini parlano più delle parole...
:-)
Alla Prossima!
-Lorenzo-
Etichette:
ESPERIENZE GOURMET,
RECENSIONI,
RISTORANTI LOCALI E AFFINI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ciao! Sono Valeria e sono nuova di questo mondo, ti ho trovato attraverso il blog di Senza Panna e mi ha fatto piacere vedere che come me sei un young foodie! :) Io sono per metà padovana e per metà veneziana, per cui mi ha fatto piacere leggere il tuo bel post sulle leccornie che Venezia offre, e anche che non ti hanno affatto deluso! ;)
RispondiEliminaComplimenti per il blog, un saluto
Valeria