sabato 29 maggio 2010

Antica Osteria l'Incannucciata: Un Nuovo Menù per Nuove Conferme!

Prima di concludere il post sulla Cena Carbonara con i Fooders di Sabato scorso, mi sento di relazionare la bella serata trascorsa ieri sera all'Antica Osteria l'Incannucciata di Dino De Bellis.

Come già descritto nel post sul pranzo di beneficenza, mi ero sempre trovato molto bene da Dino ed era forte la curiosità di provare anche le sue proposte in carta (dopo aver partecipato alle diverse cene a tema organizzate da Andrea Petrini per Slow Food)

Qualche giorno fa avevo adocchiato 3-4 piatti sul nuovo menù primaverile che mi facevano aumentare la salivazione solo nel leggerli, ma rimanendo l'Incannucciata abbastanza lontana da casa (e con tutti gli impegni scolastici), l'ipotesi di far visita a Dino veniva spesso accantonata.

Ieri, dopo l'ennessimo compito di filosofia in vista esami, ci siamo trovati io e il mio caro padre da soli a casa (in quanto la mamma ha ben pensato di partire per la costa ligure in un viaggio alla Thelma & Louise con una sua amica)... Lo spunto è stato perfetto ed anche la pioggia ha smesso di scendere quando avverto il De Bellis che passo a trovarlo nella sua OsteriadePeriferia! :-)

All'arrivo troviamo il cuoco ancora in "borghese", il tempo di due piacevoli chiacchiere sull'esperienza a Vico (descritta passo passo sul blog Scattidigusto) e siamo pronti per una cena "tra soli uomini" XD

Al tavolo, oltre a l'ottimo pane, abbiamo la fortuna di trovare nel nostro cestino una gustosa pizza ai fiori di zucca fatta in casa poche ore prima. Dino poi ci spiegherà che si è "divertito" a sperimentare l'ormai noto impasto del mitico Gabbriellone Bonci... Prova "goliardica" o no, la pizza servita è più che apprezzata: impasto notevole! (E lo dice uno letteralmente drogato di Pizzarium!)



Passando al benvenuto, ci accoglie un confortante panino caldo con ciauscolo spalmato.
E' indescrivibile la goduria che solo un panino sa dare. Afferandolo "selvaggiamente" con le mani ed apprezzando le note aromatiche del salume che si espandono dolcemente in bocca.



Si comincia poi con i due antipasti scelti dal menù: "Pappa al pomodoro e bufala" e "Baccalà mantecato"
Perfetta nella sua semplicità la pappa ancora tiepida che si lega in un armonico contrasto con la freschezza acidula della bufala. Scarseggia invece il sentore del "succo di basilico" presente nella descrizione del piatto.

Per quanto riguarda le crespelle ripiene di baccalà mantecato adagiate su una delicata insalata di patate, cipolle e olive taggiasche: godo solo al pensiero di poterle mangiare di nuovo. Una preparazione ben equilibrata, dove i sapori si riscontrano semplici ed intensi: Il baccalà mantecato fa da deliziosa farcia alle sottili crepes rafforzato puntualmente dall'insalata.
Ho avuto modo anche di assaggiare il "tomino incartato" (tomino in pasta Phillo con crema di melanzana e guanciale) scelto da mio padre e devo dire anche lui non si faceva affatto rimpiangere!





Si arriva ai primi piatti, padroni indiscussi della serata! Ero troppo curioso di assaggiare sia lo "Spaghettone Benedetto Cavalieri condito con fiori di zucca e colatura di alici di Cetara" sia il "Nero sommerso" (Risotto al nero di seppia con crema di burrata) in quanto grande amante della burrata :-P
Prima della cena avevo provocato Dino con un'allusione scherzosa sul "non lesinare" con le porzioni per quanto riguardava i primi (da buon pastasciuttaro quale sono) e lo Chef mi ripaga servendomi una porzione di spaghetti da far invidia alla scodella di "macaroni" di Alberto Sordi!
Il piatto però è talmente buono che una forchettata dopo l'altra spazzolo via tutto...
Nomino probabilmente lo spaghetto il re della cena: La "griff" della pasta Senatore Cappelli fa la differenza, ma la mantecatura che Dino crea con la colatura ed il delicato fiore di zucca è da manuale... Una cremina magnifica degna delle più sfrenate scarpette! Per non parlare poi della componente "crunch" della "bottarga di pane" (quì si sentono influenze sicule!) che lo Chef dona al piatto con la mollica di pane raffermo saltata in olio, acciughe, spezie ed aromi tra cui l'anice e l'immancabile finocchietto... Ottimo!



Il secondo primo si fa aspettare abbastanza, ma ripaga a pieno l'attesa lasciando un segno più che positivo al palato. Il risotto al nero se fatto bene è uno dei miei primi di pesce preferiti. Anche qui il tocco di Dino non fallisce: La mantecatura e la cottura puntuali sono esaltate dalla cremina tiepida di burrata stemperata nella panna; che rafforza il piatto senza coprire il delicato ed intenso sapore del riso. Unica personale perplessita è dovuta alla scelta di non inserire anche una parte di stracciatella lasciata "fresca" nella mantecazione finale del risotto, oppure adagiata sul fondo: Freschezza che per me potrebbe completare ulteriormente il piatto con un bel contrasto. Comunque già così rimane un risotto da gustare a pieno :-P



Goloso quale sono ho assaggiato anche li "Gnocchi di patate con asparagi pomodori Datterini e speck d’anatra" presi dal papà, e se non fosse stato per la robusta porzione di spaghettoni "sbafati" in precedenza, probabilmente ne avrei ordinato un piattino anche io! XD Già la fattura dello gnocco valeva tutto il piatto, il condimento poi con lo sprint dello speck mi è parso davvero notevole...



C'è lo spazio anche per provare il capitolo secondi, e non si rimane mai delusi quando in tavola arriva un succulento "Calamaro ripieno di se stesso su purea di piselli e pomodoro". Piatto "povero" lo definirà Dino successivamente...povero nella preparazione può darsi, ma veramente "ricco" di sapori aggiungo io!



Concludo con un delizioso "Tortino al cioccolato con ripieno fondente su crema di zabaione e panna" consigliatomi dal cameriere: apoteosi di una cena da ricordare (Molto buono anche lo strudel di mele con crema alla cannella preso da mio padre)XD



La ciliegina sulla torta (rimanendo in stagione) è stata la bella chiaccherata dopo cena a tu per tu con Dino; uno scambio sereno e sincero di opinoni, esperienze e pareri sul vasto mondo enogastronomico che fanno emergere la grande passione dello chef per il suo lavoro. Parlando vengono fuori tutte le caratteristiche che Dino riversa nei suoi piatti: il rispetto per la stagionalità delle verdure (che reperisce dal suo orto), la ricerca personale e l'utilizzo di materie prime di qualità che fanno la diferrenza, l'amore per le preparazioni tradizionali e sincere (della nonna) fatte di sapori veri che riscaldano il cuore e lo stomaco; ma anche una grande volonta ed intraprendenza nell'applicare le nuove tecniche ed i nuovi mezzi nelle sue creazioni. Insomma, una serata improvvisata tra soli uomini che mi ha rasserenato profondamente, mandandomi a letto in pace con il mondo e mettendomi voglia di descriverla fin dalla mattina seguente appena alzato dal letto.

Anche se un pò lontana da casa penso che tornerò più spesso a trovare il caro Ostediperiferia nella sua Incannucciata, che ad ogni visita si riconferma un luogo accogliente per godere di sapori veri, tradizionali e non solo...

Alla Prossima!

-Lorenzo-

giovedì 27 maggio 2010

L'"antigrazioso" in cucina: Il mio Pollo coi Peperoni "futurista" alla Romana!

Mi scuso pubblicamente per la mia recente latitanza dal blog, ma la maturità è ormai prossima ed il povero Linguini (nonostante continui a cucinare più che mai) trova sempre meno tempo per scrivere un post come si deve...

Torno così più "veloce" e "dinamico" che mai, con un post dal titolo che ha diversi significati:

In primis, sto realmente prendendo in considerazione di far ruotare la mia mappa concettuale per l'esame intorno all'intrigante cucina futurista...Ho scovato menù interi con preparazioni assurde, a mio parere davvero stimolanti nelle descrizioni...Sicuramente da provare!

In "secundis", con questa preparazione mi sento di incarnare pienamente il concetto di "antigrazioso" portato avanti da Marinetti, Boccioni, Balla & Co:

Come avrete notato, nella maggior parte dei miei post le foto non sono minimamente invitanti o ritoccate... La verità è che inizialmente ci avevo provato a farle "appetibili"...Un pò però per mancanza di mezzi (la mia macchinetta è da paragonare a quelle usa e getta), un pò per mancanza di voglia e applicazione... un pò perchè evidentemente non sono come dire "portato" (anche se rimane solo una scusante) e soprattutto perchè QUANDO MI CUCINO UN PIATTO CHE MI PIACE NON VEDO L'ORA DI FIONDARMICI DENTRO ASSAPORANDOLO CALDO E NON PERDENDO TEMPO A FARE MILLE FOTO COL RISCHIO CHE MI SI FREDDI (XD)... ho deciso di lasciare questa ultima foto del piatto al di fuori di ogni schema o canone di bellezza possibile... mantenedola cruda, selvaggia ed essenziale...Vi assicuro che per quanto possa essere brutta però, il sapore di questa preparazione è totalmente opposto: Pensate solo che ha fatto mangiare i peperoni anche a mio padre, che ha un rapporto col peperone, del tipo Superman/kriptonite (similitudine N.E.R.D.ISSIMA!XD)

Tornando a parlare di cucina, passo ad illustrarvi questa ricetta presa direttamente dal mio inseparabile volumone di ricette regionali che non mi delude mai... Si imparano cose infinite sulla nostra storia e sulla cucina partendo dalle ricette popolari; base della nostra cultura alimentare e gastronomica: Questo libro è una bomba!



Complice della riuscita del piatto è stato un ruspantissimo pollo di San Bartolomeo che vi consiglio vivamente di provare... Magari così scorderete finalmente il "sapore" della carne dei polli commerciali, che somiglia sempre di più a quello dei medicinali :-S

POLLO CON I PEPERONI ALLA ROMANA:

INGREDIENTI: (4 Pers.)

-Un bel Pollo di San Bartolomeo
-4 Peperoni verdi Bio + uno Giallo (per dare colore XD)
-4 Pomodori Bio
-1 Etto di Prosciutto in una sola fetta bella spessa e grassa (Io ho usato un San Daniele D.O.P. ma se usate un pezzo di gambuccio è pure meglio)
-Un bicchiere scarso di vino bianco secco
-Maggiorana secca
-Olio E.V.O. della Tuscia D.O.P.
-2 Spicchi d'Aglio
-Sale & Pepe q.b.

PROCEDIMENTO:

-Tagliate il pollo in pezzi medi facendo attenzione a seguire le "giunture" delle ossa e fiammeggiatelo accuratamente per eliminare tutti i residui dell'eventuale "peluria". (il mio era già in parte porzionato e privato delle interiora) Preparate in una capiente casseruola un fondo con il prosciutto tagliato a dadini o striscioline, l'aglio e 2 cucchiai di olio E.V.O.

-Fate rosolare per bene il pollo con il fondo di cottura partendo dalla pelle che dovrà raggiungere una gradevole doratura uniforme, lasciando inoltre che il grasso del prosciutto si sciolga dolcemente insaporendo come si deve tutti i pezzi del caro pollastro.

-A questo punto sfumate con il vino bianco, salate e pepate (attenti col sale! il prosciutto è già molto sapido di suo!) ed aggiungete un pò di maggiorana secca al tutto. Quando il vino sarà evaporato versate un pò di acqua calda o del buon brodo e mettete il coperchio, proseguendo la cottura a fiamma bassa per una decina di minuti circa.

-Nel frattempo lavate e pulite accuratamente pomodori e peperoni, fate a cubetti i primi ed eliminate i semi interni dei secondi, ritagliando dei rettangolini non troppo grossi. La ricetta originale prevedeva di mettere i peperoni prima in forno per qualche minuto e poi eliminare la pelle, però io sinceramente non trovo per niente fastidiosa la pelle del peperone, in particolare quando è buono e biolgico, di conseguenza l'ho lasciata intatta.

-Scoperchiate adesso il pollo per calare i peperoni, aggiungendo un pò di acqua calda e mescolando per bene, facendo amalgamare le verdure con tutti gli "umori" del pollo. Rimette il coperchio e proseguite la cottura a fiamma bassa finchè i peperoni non cominceranno ad ammorbidirsi.

-Quasi a fine cottura togliete definitivamente il coperchio ed aggiungete al tutto anche i cubetti di pomodoro. Controllate di sale, mescolate a dovere e lasciate restringere bene il tutto fin quando non si sarà formato un delizioso sughetto degno di scarpetta!



-Servite il pollo fumante, "dinamico", "veloce", "violento" e più "rivoluzionario" che mai! Cosparso dal suo delizioso intingolo di verdure e prosciutto!!!



Vi assicuro (e ripeto) che nonostante le foto "antigraziose", è un piatto da non perdere...Per una volta mettiamo da parte l'immagine facendo largo al gusto e ai sapori!

Alla Prossima (con il resoconto della fatidica cena carbonara)!

-FuturLorenzo-

mercoledì 19 maggio 2010

Se Londra chiama...Linguini Risponde!



Pongo all'attenzione un evento degno di nota che avrà luogo nella Capitale il giorno 22 maggio:

Dal progetto di "The Soul Food" di Don Pasta, supportato dai mitici Fooders e tanti altri personaggi in prima linea sulla ricerca del "Cibo dell'Anima";
si svolgeranno questo sabato le Cene Carbonare!

Io non ho resistito alla "chiamata" per la cena a tema "Londra anni '70", con tanto di citazione del leggendario brano dei Clash! (sono un fan storico di Strummer e i suoi)
Quindi mi ritroverò a spadellare a ritmo brani '70s!

Vi aspetto numerosi a questo evento sperando di non deludere nessuno...Sarà un'impresa portare a compimento il menù con la scuola che mi pressa, ma supportato dai Fooders sono più che fiducioso! :-)

Tutti i dettagli, info e prenotazioni sul blog dei Fooders e di Soul Food!

Alla Prossima!

-Lorenzo-

venerdì 14 maggio 2010

Moacasa 2010: Una Settimana alla Scoperta del Food&Sign!

Si è conclusa Domenica 2 Maggio la settimana della Nuova Fiera di Roma che ha visto protagoniste Arte e Cucina!

In occasione di Moacasa Edizione Primavera 2010 infatti, è stato allestito all'interno della mostra uno spazio di circa 200 mq dedicato a eventi e workshops di design. Il tema scelto per questa edizione era quello del rapporto tra cibo e tavola.



Io sono venuto a conoscenza del worshop tramite il grande Michele Mancaniello (uno dei curatori del concept dell'evento) che ho avuto la fortuna di conoscere durante una serata organizzata dal dinamico duo dei Fooders.



Approfittando di una settimana scolastica non troppo densa di impegni, ho deciso di gettarmi in questa nuova esperienza che trattava tematiche di mio grande interesse.

Lo spazio era stato allestito a mo di prato in cui avvenivano le lezioni ed i corsi, mentre un lungo tavolo disposto ai margini dell'erba fungeva da base per i nostri lavori e le "esibizioni" dei workshops...





L'atmosfera di tutta la settimana è stata davvero stimolante: Si respirava ovunque un forte clima di creatività, convivialità, in cui insieme agli altri ragazzi (tutti più grandi di me) si sono condivise emozioni ed esperienze sensoriali davvero indimenticabili.

Sotto la ferma guida di Michele, di Marco Lafiandra e dell'altro grande designer organizzatore del WS, Michele Fanfulli, siamo stati trascinati nell'universo del food&sign con incontri rilevanti che ci hanno aperto ad un mondo in cui cibo ed arte si amalgamano in un connubio perfetto!



Abbiamo avuto modo di testare in prima persona le preparazioni, presentate sotto forma di finger food, di una nota osteria Pugliese di Roma (Lacapagira), che grazie alla disponibilità dei cuochi partecipanti ci ha fatto condividere pietanze mai provate prima davvero ricche di sapori!






Si è poi continuato alla grande con interessanti lezioni tenute dal mitico "Duo di Micheli": sia sull'experience Design che sull'applicazione pratica del Food&sign.
Di grande rilievo la collaborazione con il noto designer Giampietro Preziosa, che ci ha illustrato i suoi lavori spiegandoci come un designer affronta il progetto di una collezione di oggetti per la tavola.



Oltre a questo, abbiamo anche manifestato tutti insieme la nostra indole artistica intagliando frutta e verdure in una particolare e divertente lezione tenuta dall'artista specializzata in food- design Agnese Z'graggen. Le nostre creazioni vegetali sono state numerose e fantasiose, riempendo in pochi attimi il tavolo utilizzato per esporle. Agnese ha poi utilizzato gli scarti delle lavorazioni per ricavare delle centrifughe colorate utilizzate per dipingere: L'arte non ha davvero confini!










Nel corso workshop si sono inoltre svolti 2 concorsi e, suddivisi in gruppi, abbiamo portato avanti dei concept per poter realizzare un oggetto da tavola in determinati materiali e un prototipo di finger food da poter servire come aperitivo in un locale (utilizzando una gamma ristretta di ingredienti).

La settimana è così trascorsa intensamente carica di eventi e di momenti davvero significativi, in cui ho avuto l'opportunità di conoscere tante belle persone e di verificare il legame tra design e cibo applicabile in svariate forme!





Il tutto si è concluso magnificamente con un originale Pic-Nic Indoor (il giorno del 1 Maggio) organizzato dai mitici Fooders Marco & Francesca, dove ho potuto esibire i miei progetti di finger food elaborati durante il workshop (anche con l'ausilio di prodotti di D.O.L.:)












-Barchette di zucchine con involtini di salmone e philadelphia
-Pomodoro con la Panza-nella (pomodori ripieni di panzanella)
-Baguette fatte in casa con lievito madre (sfornate il giorno stesso) condite con:
Crema di asparagi "Neroni", Porri e Carote sott'olio Tre Colli, Corallina
Crema di funghi porcini "Neroni", pistacchi tritati, Mortadella Bonfatti I.G.P., Carciofini sott'olio "Tre Colli"
Crema di Olive di Gaeta "Neroni", Salsiccia al Coriandolo di Monte San Biagio I.G.P., Olive di Gaeta
Confettura Bio di Zucca D.O.L., Salsiccia di Fegato Susianella








Purtroppo con il nuovo "avvento" di impegni scolastici, non ho potuto completare il mio lavoro per l'oggetto da tavola e non ho partecipato al'ultima giornata del workshop in cui sono stati decretati i vincitori. Le esperienze vissute sono comunque state davvero formative e spero vivamente di poter partecipare in futuro ad eventi del genere (nonchè di collaborare ancora con i "docenti" ed i ragazzi conosciuti durante la settimana!)

Alla Prossima!

-Lorenzo-

Foto By: Lorenzo Linguini, Michele Mancaniello, Giulia Bassoli, Francesca Barreca, Sheida Azimi Rad, Negar Mokarram, Manuela Saulino, Michele Milesi, Francesca Soluzioni.