Ritorno finalmente con un pò di tempo dalla mia parte, pronto a raccontare le esperienze passate durante le Settimane del Gusto nella Capitale.
"L'ultima puntata" aveva avuto luogo nel suggestivo spazio di Antonello Colonna, il suo Open.
Ora per il nuovo locale testato si cambia completamente zona, in un quartiere molto centrale e famoso di Roma. Questa volta siamo ai Parioli all'ora di pranzo (la sera i tavoli erano tutti già pieni anche prenotando 2 giorni in anticipo!) ed il ristorante è l"All'Oro" di Riccardo Di Giacinto.
Avevo solamente letto recensioni positive di questo locale, inizialmente come al solito sul blog di Daniela; poi era stato il GRANDE Valerio di Roscioli a consigliarmi di provare la cucina di questo giovane e promettente chef.
Dall'esterno l'All'Oro passa quasi inosservato: pochi posti a sedere, ambiente curato con design essenziale, caratterizzato da decorazioi dorate (ma guarda un pò! XD) un pò Art Noveau. Trasmette una certa intimità e tranquillità, in particolare quando fuori il sole attraversa le vetrate trasparenti del locale, illuminando l'interno.
Vengo fatto accomodare dal cameriere che inzialmente si mantiene abbastanza freddo e distaccato nei modi; sottolineando in maniera rimarcarta la presenza di menù "limitato" e ridotto per i minori di 21 anni. Le altre proposte in carta hanno invece prezzo pieno (cosa non avvenuta negli altri risotranti precedentemente provati).
Non mi faccio minimamente problemi e decido comunque di cogliere l'occasione per affiancare al menù degustazione delle mie scelte personali prese dalla carta.
Nel frattempo Riccardo alterna la sua presenza nella piccola sala con la sua fissa amministrazione della cucina.
Arriva un ricco cestino di pane fatto in casa (casareccio, semi di papavero, al curry e grissini) accompagnato da un delizioso olio della Sabina.
Piacevole e delicato il benvenuto:
"Crema di patate, Caviale e scorza di Mandarino Candito"
Componenti ben legate, in particolare spiccava il contrasto tra la dolce purea di patate tiepida e la salinità del caviale; simpatica l'acidità finale dell'agrume.
Come antipasto il menù degustazione prevedeva l'ormai celebre "Rocher di coda alla vaccinara con geleè di sedano", ma dopo le mie scelte personali lo chef ha preferito servirlo sucessivamente per il suo sapore piuttosto deciso.
L'antipasto da me scelto è stato comunque molto soddisfacente, uno dei piatti migliori provati:
"Tiramisù di patate e baccalà con lardo di Cinta Senese"
La superficie del "tiramisù" inganna l'occhio con la sua spolverata di cacao a ricordar un dolce, ma basta affondare il cucchiaio per rivelare una soffice crema di patate e baccalà che appaga boccone dopo boccone. Un Intenso crescendo di sapori esaltato dall'aroma e dalla grassezza del lardo di Cinta. Bella prova! :-P
Piacevole anche il primo fuori-degustazione: "Fagotto di broccoletti, burro, acciughe e pomodorini"
Un patito delle acciughe come me non poteva tirasi indietro di frote alla descrizione di questa portata. Fagottelli caratterizzati da una sfoglia molto fine, racchiudono un ripieno di broccoletti lasciati "veraci" e conditi con un semplice ma goloso burro e Acciughe (Mar Cantabrico!). Pomodorini e scorzette di limone conferiscono la puntuale nota acida.
Arriva finalmente in tavola il famoso "Rocher", preparazione che si dimostra buona ma non alla pari del tiramisù. L'impronta di Riccardo verte su sapori più decisi e concreti: La sfera di coda gioca in equilibrio di consistenze, tra croccantezza dei pinoli e la tenera carne arricchita da cioccolato e sedano (come la classica ricetta romana). Intenso e ben fatto anche il sugo della coda stessa adagiato a specchio sotto il "Rocher".
E' l'ora del primo previsto dal menù degusazione: "Raviolini di mascarpone con ragù d’anatra e riduzione di vino rosso"
Piatto simbolo del locale, ma a mio parere leggermente al di sotto delle aspettative. Ben quadrato il delicato ragù dei ravioli, ma per me troppo "evanescente" la farcia al mascarpone (a detta dello chef penalizzata dall'essere resa liquida).
Decisamente meglio con il secondo da me scelto: "Spigola in porchetta con zuppa di carbonara e tartufo nero"
Riccardo dona nuovamente vita alla spigola facendola nuotare nel "mare" di carbonara. Avvolto dalla croccantezza del guanciale di cinta, il pesce è impreziosito dalle note aromatiche delle lamelle di tartufo. Davvero godurioso.
Si passa ad un altro piatto del menù, già classico del ristorante: "La quaglia… petto farcito e coscia laccata con miele e n’duja,
purea di patate ed il suo ovetto in tegame"
Forse il piatto che ho gradito di meno di tutto il pranzo all'All'Oro. Ben realizzato il petto farcito con ciauscolo, servito su un'intensa purea di patate; ma ho trovato "sottotono" la coscia laccata e l'ovetto di quaglia (in particolare quest'ultimo mi è risultato un pò insipido).
Arriva il simpatico pre-dessert che consiste in un mini Millefoglie di cassata alla siciliana con zabaione alla Strega.
Piccolo aneddoto (inconveniente) capitatomi prima del dolce: rimasto in sala solo con una coppia seduta al tavolo davanti a me, mi appresto a rivedere le foto dei piatti fatte prima del dessert ed inclino la macchinetta verso gli altri due clienti. L'uomo (poi rivelatosi un noto politico) mi accusa di fargli delle foto, e dopo una situazione decisamente poco piacevole, risolta con l'intervento puntuale di Riccardo e del cameriere, il signore mi porge le sue scuse, tenta di offrirmi il pranzo (ho rifiutato) e prima di andarsene mi fa anche i suoi complimenti per la mia passione verso la gastronomia... :-S
Fortunatamente il dolce di Riccardo mi fa tornare il buon umore: "Il tiramisù All’Oro"
Golosa revisitazione del tiramisù, decoposto e servito coperto da una sottilissima e fragrante "cupola" di meringa! :P
La mia voglia di dolce e la mia curiosità però mi fanno andare oltre, forse ancora scosso dall'evento precedente: "Ravioli di cioccolato con ragù di banane e spuma di cocco"
Dopo la piccola pasticceria ed un doveroso caffè, rimango solo con Riccardo; ed ho modo di fare una piacevole conversazione con lui, sulle sue esperienze passate in Inghilterra, in Spagna e la sua giustissima ottica in cui il cuoco deve essere sempre presente ai fornelli ed in cucina. E' stato davvero bello aver modo di parlare con uno chef che, seppur giovane, trasmette concetti profondi che cerca di riportare nei suoi piatti. Riccardo continua definendo la sua una cucina "di pancia" e non di sapori apparenti; citandolo: "la gente è già sottoposta nella vita a troppi messaggi fasulli... almeno a tavola, al risorante, ha bisogno di ritrovare sapori veri e concreti." Il tempo di altre due chiacchere sulle mie idee future, sui locali provati a Roma e le mie impressioni... Un saluto soddisfatto, che mi fa comunque varcare le porte dell'All'Oro con un sorriso. :-)
Prezzo Totale: 100 Euro
Fine Parte 3 di 5
Alla Prossima!
-Lorenzo-
per caso mi hai salutato Riccardo e Ramona?
RispondiElimina(bella la prima foto blu!!)
Sei un mito...ma chi era il politico mo me lo devi di!!! :D
RispondiEliminaoi, ciao! sono shirin!!!
RispondiEliminaho visto alcune tue ricette, le foto rendevano bene!! con la colomba pasquale credo che hai proprio toccato l'apice, sei un genio lorè!
bacio*
Bellissimo il tuo blog!
RispondiEliminaA quando qualche ricetta vegetariana?
L.