Dopo un periodo di alti e bassi, è bello godere nuovamente di una cena fuori al ristorante quando il locale scelto regala finalmente sapori veri ed appaganti. Questo è quello che mi è passato per la testa ieri sera, dopo la mia cena da "Settembrini".
Perchè Settembrini, ristorante in zona Prati, è questo e non solo...
Settembrini è una location intima, confortevole, con luci soffuse e buona musica d'atmosfera. Settembrini è un servizio giovane, preparato, puntuale e mai invadente.
Settembrini è una proposta poliedrica, innovativa e in continua evoluzione, in grado di soddisfare differenti tipologie di clientela sia a pranzo che a cena. Più di qualsiasi altra cosa però, Settembrini è la convincente cucina creativa di Gigi Nastri; che sorprende con proposte fantasiose ed estremamente concrete.
La scarsa illuminazione interna ha limitato ulteriormente la riuscita delle foto ai piatti, per questo propongo soltanto quelle "salvabili"... Vi assicuro comunque che per delle preparazioni così ben realizzate non è necessario il "supporto fotografico"...
Largo al gusto quindi, con i piccoli particolari semplici e ben curati; ed un' ampia e dettagliata carta dei vini enunciata con grande professionalità.
Buon pane di "Roscioli" nel cestino a farci compagnia, insieme a pomodorini sott'olio pugliesi e ad una golosa "Cecina de Leon" affettata al momento e servita al tavolo con olio extra vergine e pepe.
Il gradito benvenuto dello Chef è una freschissima alice marinata su crema di zucchine.
Si continua a salire poi con i tre antipasti, dove il pesce la fa sempre da protagonista: equilibrio perfetto di sapori e consistenze nella complessa realizzazione (dovuta alle differenti tipologie di cottura) di "Seppie piselli e limone". Una "composizione" che si dimostra di immenso piacere anche per gli occhi
Delicatezza, tecnica e freschezza convincono il palato nella "Zuppa fredda di pesce crudo", con le note del mare bene in evidenza.
Più sui generis, ma soddisfacenti, si rivelano anche le "Triglie, ricci con lattuga di terra e di mare", valorizzate ulteriormente dalla qualità del pesce.
I vertici più alti però si toccano sicuramente con il capitolo "primi": memorabile ed intenso il "Risotto alla Parmigiana" tirato con acqua di pomodoro e servito nel piatto con gli ingredienti scomposti (melanzana grigliata, pomodorini al forno, stracciata di bufala) che riportano alla mente l'amata preparazione partenopea.
Puro concentrato di gusto, i delicati "Fagioli nella pasta con le cozze", dove il delizioso ripieno di legumi racchiuso nella sfoglia ben si esalta nel guazzetto del sapido mollusco.
Nuovamente vincente la pasta ripiena nel "Polpo cacio e pepe": esplosiva e golosa la farcia liquida realizzata con diverse varietà di pepe in modo da bilanciare perfettamente la ricchezza del ragù di polpo.
Si conclude in crescendo con un piatto "della nonna", in omaggio all'amico dello Chef Gennaro Esposito: "Minestra di pasta mista con ceci e gamberi". Una preparazione spiazzante che con la sua semplicità ammalia e soddisfa ampiamente il palato... Da tanto apprezzavo sapori così concreti ad ogni boccone... Da mangiarne a scodelle!
Ugualmente convincenti (anche se in calo rispetto ai primi) i secondi piatti provati:
Mi lascio tentare dal goloso e "cafone" (così descrittomi dal brillante sommelier) "Bastoncino di pesce azzurro con insalata di agrumi"...
La panatura rischia forse di sovrastare il pesce ed il ripieno di foie gras, ma la succulenta maionese casalinga di accompagnamento rende l'assaggio piacevole.
Divertenti gli abbinamenti di salse e differenti cotture (di evidente richiamo orientale) nel "Maialino con sushi di verdure e marmellata di pomodori" provato dai miei cari genitori.
Prima del dessert va menzionata la possibilità di usufruire della ricercata selezione di salumi e formaggi proposti al banco. Non ho resistito al prosciutto e al capocollo di Suino nero dei Nebrodi, a un piacevole Chorizo, un podolico fuori da ogni schema per consistenza e sapidità e due notevoli formaggi di capra (erborinato in foglie di castagno e affinato con carbone vegetale).
Dolce conclusione con un ben realizzato "Babà al rum con crema al mascarpone e fragole" ed un "Dolce giardino piemontese" composto da gelato al gianduia, cialda croccante, frutti di bosco e cioccolato fondente.
Molto apprezzate anche le coccole finali interpretate dal nuovo progetto di gelato artigianale realizzato nel locale recentemente acquisito (ex Bar Giolitti): nocciole e amaretto, pistacchio e mandorle e pesca e more.
C'è anche il tempo per una bella conversazione con il cuoco: una persona estremamente autentica e sincera come i suoi piatti. E' bello di questi tempi sentire uno Chef che ha il coraggio di criticare chi si riempie la bocca parlando di materia prima; quando poi in realtà non sempre si ritrova un effettivo riscontro nella ristorazione. Gigi ci confida inoltre che pur non amando molto i piatti a base di pesce, prova grande soddisfazione nel realizzarli, rendendoli così assoluti protagonisti del suo menù. Per questo (da conoscitore del fronte ittico), ci tiene a sottolineare l'importanza di reperire sempre pesce fresco secondo disponibilità stagionale; e che una certa qualità è giusto abbia un prezzo elevato. Si prosegue parlando dell'importanza del gusto nella sua cucina creativa, che si lega a preparazioni classiche: secondo lo chef infatti è giusto adottare tecniche innovative, ma fa emergere le sue perplessità su cotture moderne che rischiano di omologare i sapori, privando di personalità i piatti. Ci vengono illustrati infine gli ultimi dettagli sui futuri progetti per valorizzare la fascia media della ristorazione: con tramezzini, supplì e cornetti di qualità che verranno realizzati e serviti nel nuovo locale adiacente. Dopo i rinnovati complimenti per la bella cena, saluto Gigi ed esco dal ristorante già intenzionato a farvi al più presto ritorno.
Alla prossima!
-Lorenzo-
grande giggggiiiiiiiiiiiii
RispondiEliminaCaro Lorenzo,
RispondiEliminacome al solito ottimo racconto che ben descrive "le prelibatezze" di uno dei più interessanti ristoranti della nuova generazione romana (a mio avviso...).
Tra l'altro io sono appena di ritorno dal Settembrini nuovo (ex Giolitti) dove ho potuto assaggiare ottimi tramezzini (peperoni ed alici, vitello tonnato) ed ammirare interessantissimi panini (per mia deviazione personale ho trovato particolarmente interessante quello baccalà e pomodori secchi) ed ammiccanti e fantasiosi fritti.
A sta sera ;)
Devo andarci presto. Grazie della segnalazione.
RispondiEliminaEnrico
Buongiorno Lorenzo,
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A presto
-Lorenzo-