Prima di concludere il post sulla Cena Carbonara con i Fooders di Sabato scorso, mi sento di relazionare la bella serata trascorsa ieri sera all'Antica Osteria l'Incannucciata di Dino De Bellis.
Come già descritto nel post sul pranzo di beneficenza, mi ero sempre trovato molto bene da Dino ed era forte la curiosità di provare anche le sue proposte in carta (dopo aver partecipato alle diverse cene a tema organizzate da Andrea Petrini per Slow Food)
Qualche giorno fa avevo adocchiato 3-4 piatti sul nuovo menù primaverile che mi facevano aumentare la salivazione solo nel leggerli, ma rimanendo l'Incannucciata abbastanza lontana da casa (e con tutti gli impegni scolastici), l'ipotesi di far visita a Dino veniva spesso accantonata.
Ieri, dopo l'ennessimo compito di filosofia in vista esami, ci siamo trovati io e il mio caro padre da soli a casa (in quanto la mamma ha ben pensato di partire per la costa ligure in un viaggio alla Thelma & Louise con una sua amica)... Lo spunto è stato perfetto ed anche la pioggia ha smesso di scendere quando avverto il De Bellis che passo a trovarlo nella sua OsteriadePeriferia! :-)
All'arrivo troviamo il cuoco ancora in "borghese", il tempo di due piacevoli chiacchiere sull'esperienza a Vico (descritta passo passo sul blog Scattidigusto) e siamo pronti per una cena "tra soli uomini" XD
Al tavolo, oltre a l'ottimo pane, abbiamo la fortuna di trovare nel nostro cestino una gustosa pizza ai fiori di zucca fatta in casa poche ore prima. Dino poi ci spiegherà che si è "divertito" a sperimentare l'ormai noto impasto del mitico Gabbriellone Bonci... Prova "goliardica" o no, la pizza servita è più che apprezzata: impasto notevole! (E lo dice uno letteralmente drogato di Pizzarium!)
Passando al benvenuto, ci accoglie un confortante panino caldo con ciauscolo spalmato.
E' indescrivibile la goduria che solo un panino sa dare. Afferandolo "selvaggiamente" con le mani ed apprezzando le note aromatiche del salume che si espandono dolcemente in bocca.
Si comincia poi con i due antipasti scelti dal menù: "Pappa al pomodoro e bufala" e "Baccalà mantecato"
Perfetta nella sua semplicità la pappa ancora tiepida che si lega in un armonico contrasto con la freschezza acidula della bufala. Scarseggia invece il sentore del "succo di basilico" presente nella descrizione del piatto.
Per quanto riguarda le crespelle ripiene di baccalà mantecato adagiate su una delicata insalata di patate, cipolle e olive taggiasche: godo solo al pensiero di poterle mangiare di nuovo. Una preparazione ben equilibrata, dove i sapori si riscontrano semplici ed intensi: Il baccalà mantecato fa da deliziosa farcia alle sottili crepes rafforzato puntualmente dall'insalata.
Ho avuto modo anche di assaggiare il "tomino incartato" (tomino in pasta Phillo con crema di melanzana e guanciale) scelto da mio padre e devo dire anche lui non si faceva affatto rimpiangere!
Si arriva ai primi piatti, padroni indiscussi della serata! Ero troppo curioso di assaggiare sia lo "Spaghettone Benedetto Cavalieri condito con fiori di zucca e colatura di alici di Cetara" sia il "Nero sommerso" (Risotto al nero di seppia con crema di burrata) in quanto grande amante della burrata :-P
Prima della cena avevo provocato Dino con un'allusione scherzosa sul "non lesinare" con le porzioni per quanto riguardava i primi (da buon pastasciuttaro quale sono) e lo Chef mi ripaga servendomi una porzione di spaghetti da far invidia alla scodella di "macaroni" di Alberto Sordi!
Il piatto però è talmente buono che una forchettata dopo l'altra spazzolo via tutto...
Nomino probabilmente lo spaghetto il re della cena: La "griff" della pasta Senatore Cappelli fa la differenza, ma la mantecatura che Dino crea con la colatura ed il delicato fiore di zucca è da manuale... Una cremina magnifica degna delle più sfrenate scarpette! Per non parlare poi della componente "crunch" della "bottarga di pane" (quì si sentono influenze sicule!) che lo Chef dona al piatto con la mollica di pane raffermo saltata in olio, acciughe, spezie ed aromi tra cui l'anice e l'immancabile finocchietto... Ottimo!
Il secondo primo si fa aspettare abbastanza, ma ripaga a pieno l'attesa lasciando un segno più che positivo al palato. Il risotto al nero se fatto bene è uno dei miei primi di pesce preferiti. Anche qui il tocco di Dino non fallisce: La mantecatura e la cottura puntuali sono esaltate dalla cremina tiepida di burrata stemperata nella panna; che rafforza il piatto senza coprire il delicato ed intenso sapore del riso. Unica personale perplessita è dovuta alla scelta di non inserire anche una parte di stracciatella lasciata "fresca" nella mantecazione finale del risotto, oppure adagiata sul fondo: Freschezza che per me potrebbe completare ulteriormente il piatto con un bel contrasto. Comunque già così rimane un risotto da gustare a pieno :-P
Goloso quale sono ho assaggiato anche li "Gnocchi di patate con asparagi pomodori Datterini e speck d’anatra" presi dal papà, e se non fosse stato per la robusta porzione di spaghettoni "sbafati" in precedenza, probabilmente ne avrei ordinato un piattino anche io! XD Già la fattura dello gnocco valeva tutto il piatto, il condimento poi con lo sprint dello speck mi è parso davvero notevole...
C'è lo spazio anche per provare il capitolo secondi, e non si rimane mai delusi quando in tavola arriva un succulento "Calamaro ripieno di se stesso su purea di piselli e pomodoro". Piatto "povero" lo definirà Dino successivamente...povero nella preparazione può darsi, ma veramente "ricco" di sapori aggiungo io!
Concludo con un delizioso "Tortino al cioccolato con ripieno fondente su crema di zabaione e panna" consigliatomi dal cameriere: apoteosi di una cena da ricordare (Molto buono anche lo strudel di mele con crema alla cannella preso da mio padre)XD
La ciliegina sulla torta (rimanendo in stagione) è stata la bella chiaccherata dopo cena a tu per tu con Dino; uno scambio sereno e sincero di opinoni, esperienze e pareri sul vasto mondo enogastronomico che fanno emergere la grande passione dello chef per il suo lavoro. Parlando vengono fuori tutte le caratteristiche che Dino riversa nei suoi piatti: il rispetto per la stagionalità delle verdure (che reperisce dal suo orto), la ricerca personale e l'utilizzo di materie prime di qualità che fanno la diferrenza, l'amore per le preparazioni tradizionali e sincere (della nonna) fatte di sapori veri che riscaldano il cuore e lo stomaco; ma anche una grande volonta ed intraprendenza nell'applicare le nuove tecniche ed i nuovi mezzi nelle sue creazioni. Insomma, una serata improvvisata tra soli uomini che mi ha rasserenato profondamente, mandandomi a letto in pace con il mondo e mettendomi voglia di descriverla fin dalla mattina seguente appena alzato dal letto.
Anche se un pò lontana da casa penso che tornerò più spesso a trovare il caro Ostediperiferia nella sua Incannucciata, che ad ogni visita si riconferma un luogo accogliente per godere di sapori veri, tradizionali e non solo...
Alla Prossima!
-Lorenzo-
Grande onore Lorenzo, stai diventanto sempre più bravo e appassionato......
RispondiEliminati ringrazio di cuore per le bellissime parole.
a presto Dino
Uno spuntino, vedo :-)
RispondiEliminaSei davvero bravo nelle descrizioni...mi hai fatto venire l'acquolina in bocca!!! Penso proprio che andrò a provare questo menù.Marco
RispondiEliminaAHAH! Ciao Lorenzo! Che meraviglia queste foto mettono una fame! Io intanto prendo ispirazione... Quante belle idee. La prossima volta vengo anche io all'Incannucciata. Bacio
RispondiEliminavenite tutti il 23 giugno per la serata delle (birre) "blanche"
RispondiElimina:-)
grande Lorenzo e grande Dino, davvero una coppia esplosiva.
RispondiEliminaAh, il 16 giugno all'Incannucciata c'è il Sudafrica alla De Bellis!