lunedì 22 marzo 2010

Una Giornata tutta Romana carica di "Dissapore"!

Sabato 20 Marzo ha avuto luogo il tanto atteso D-Day a Roma, e con un pò di ritardo sono pronto a raccontare questa bella giornata... :-)

L'evento, organizzato in maniera esemplare da Dissapore, prevedeva un programma davvero ghiotto per i gastrofanatici che vi hanno partecipato:

Si è partiti alla grande, con un aperitivo-pranzo (sbafata XD) delle 12:30 nella bella location dell'Open Colonna. Lo chef capitolino ha dato la possibilità a tutti i partecipanti di poter degustare i suoi piatti in versione finger-food e di ospitare le folli/geniali creazioni del nostro Michelangelo Pizzaiolo Gabriele Bonci!

L'Open (che ogni volta si conferma ambiente ottimale per questo tipo di eventi), è stato preso d'assalto da tutti noi appassionati; trasformandosi in un accogliente "salotto" del gusto per condividere in maniera "tangibile" la passione verso la gastronomia... I piatti presentati da Colonna sono stati tutti meritevoli...

Tra quelli che sono riuscito ad assaggiare (battendo sul tempo gli altri ospitiXD), segnalo con piacere:

-Cotoletta di tonno con maionese homemade e pane al formaggio
-Mini Che Bab
-Trancio di salmone con acqua di baccalà
-Mini tartare di manzo
-Maialino cotto a bassa teperatura con spuma di ricotta
-Chao-tzu di maialino, fave e pecorino
-Negativo di carbonara (spaziale!)
-Risotto ai carciofi con animelle
-Mini Carrè d'agnello con salsa alla birra e patate violette
-Cheesecake al mandarino (buonissimo!)
-Crema Bruciata con biscotto al tabacco
-Mini Diplomatico crema e cioccolato, caramello al sale

In ambito "assaggi" rimedio anche un mio "spazio personale": Attenendomi al post di Dissapore infatti, ho contribuito alla festa portando il tradizionale Erbazzone Emiliano (abbastanza a tema in quanto tipico durante la festa di San Giovanni) che è stato servito poco prima della pizza di Bonci (e pare sia piaciuto molto, vista la velocità con cui è stato spazzolato! XD)



Naturalmente non posso tralasciare l'altra grande protagonista del pranzo D-Day: la mitica pizza di Gabriele!

Il Bonci nazionale infatti, ha presentato la sua ultima "genialata", che mi aveva già accennato in anteprima... Citando Gabriele, si è "giocato" con gli ormoni, dando vita alla "Transvacca": una terrina artigianale composta da testicoli e mammelle!
"Creatura" tanto audace quanto buona, che il nostro Michelangelo ha servito sul suo magico impasto insieme ad una crema di ceci, salsa bloody mary e sedano a crudo: APOCALITTICO!




Insieme a questa nuova tipologia c'è stata un'altrettanto deliziosa "Pizza all'Uccelletto" con crema di fagioli cannellini e pezzetti di tordo: Dopo aver giocato con gli ormoni giustamente si gioca anche con le parole! :D

Si è terminato in "semplicità" (per quanto possa essere possibile con Gabriele), con la classica e buonissima pizza rossa, e una croccante con zucca ferrarese e pecorino...
Veramente libidinosa! :P



Oltre al lato magnereccio, l'Open si è rivelato fulcro di incontri e di piacevoli conversazioni: E' stato bello ritrovare in una location così accogliente Dino De Bellis dell'Incannucciata, lo chef Colonna con suo figlio, l'Osterdercentrostorico (tuttattaccato XD) Arcangelo Dandini, Vincenzo Pagano di Scatti di Gusto, il direttor Stefano Bonilli e altri due gastrofolli come me (non che appassionati lettori di Dissapore): Andrea e Emanuela.

Grazie a questo evento ho inoltre avuto l'opportunità di conoscere di persona lo staff "d'assalto" di Dissapore e Spigloso: Massimo Bernardi, Leonardo Ciomei, Alessandro Morichetti e la simpaticissima Giulia Graglia, che mi ha riconosciuto dopo l'evento di Eat-Alia anticipandomi il suo prossimo servizio sui Vini Naturali.



Il pomeriggio è proseguito al meglio, godendo della nostra magica città con una bella camminata insieme ad Andrea e Manu (GRAZIE PER AVERMI SOPPORTATO! XD) lungo il quartiere Prati e per le viuzze vicino Piazza del Popolo. (La giornata è stata generosa anche dal lato metereologico, esaltando i quartieri centralissimi della sempre suggestiva capitale)

L'appuntamento con i "superstiti" dell'aperitivo all'Open (per poi dirigersi alla cena da Messer Arcangelo), è stato in un altro luogo storico di Roma: Trastevere; dove il gruppo "dissaporiano" si è stanziato di fronte al "Ma che siete venuti a fa" (storica birreria romana a pochi passi dal sempre amato Bir & Fud)

Tra chiacchere e risate Giulia e Alessandro Morichetti hanno insistito per improvvisare un'intervista video al sottoscritto, che (imbarazzo a parte) ha accettato divertitendosi molto...(e finendo poi anche sul blog della mitica Daniela!)

Dopo un salto a salutare gente del Bir, e un'occhiata ad un negozietto bio, l'appetito comincia a salire: l'Arcangelo ci aspetta! :P

Si opta per una camminata tattica e "stimolatrice": il tempo di qualche chiacchera tra i ponti affacciati sul Tevere e Castel Sant'Angelo e ci si ritrova in Piazza Cavour più affamati che mai... Obiettivo raggiunto!

L'Arcangelo si presenta ambiente familiare, aiutato dai divanetti posti all'entrata e Mr. Dandini ci accoglie nel migliore dei modi: lo spettacolo ha inizio...

Prima di descrivere i bei piatti che hanno composto la cena, vorrei fare un ringraziamento agli organizzatori dell'evento e a tutti i partecipanti che hanno contribuito (in particolare a coloro che erano seduti a tavola con me: Angelina, Andrea & Manu e la Mia cara "Matre")





Tornando alla serata...
Il menù era già stato anticipato sul post di Dissapore, ma l'andamento della cena ha superato ogni aspettativa...

Si parte con un un omaggio allo street food romano, il capostipite di ogni rosticceria o pizzeria che si rispetti: sua maestà il supplì!



Arcangelo, da abile conoscitore della tradizione romana, ha riproposto questa "perla panata" mostrando il suo lato nostalgico e popolare; portando a tavola "Il supplì classico" con la ESSE maiuscola:
Panatura dorata e rustica, riso intenso e legato alle tenere rigaglie, la mozzarella "al telefono" che fila a perfezione... l'alta cucina romana formato supllì!
Il paragone con Bonci o con la Gatta viene spontaneo dopo l'assaggio; ma con un doveroso bis concesso dall'oste, godiamo in silenzio pronti per il piatto seguente...

Si prosegue con un ottimo baccalà fritto in pastella leggerissima (simil-tempura), adagiato su una SIGNORA pappa al pomodoro: Connubio davvero goloso ed avvolgente, con l'acidulo ben equilibrato del pomodoro che mi riporta in mente la pappa della nonna umbra.
Solo per questioni cronologiche non posso affermare che la Pavone abbia pensato alla pappa di Arcangelo per la sua celebre canzonetta! XD




Il tris di antipasti non poteva concludersi al meglio con: "Aliciotti intortati, indivia stufata, frutta secca e pane azimo"
Per un amante delle alici come il sottoscritto, il tortino è stato molto apprezzato: Bell'equilibrio di ingredienti poveri e semplici, con la presenza puntuale di pinoli ed uvetta da tradizione ebraica... Nel frattempo la MAGGGICA vince 4 a 0...sarà un segno?!?!?!? XD
(Unica scelta per me poco azzeccata è stato il pane azimo che stranamente mi ricordava la consistenza delle gallette di riso e mais e non legava bene con il tortino.)




Le papille e lo stomaco sono in fermento ed i primi non tardano ad arrivare:

"Broccoli e arzilla “nella mia versione”, con il croccante di pecorino e gli spaghetti spezzati di Cavalieri"
L'amore per questa preparazione classica della cucina romana (in particolare durante la vigilia natalizia) l'avevo espressa in più occasioni (cercando anche di rivisitarla a modo mio), ma la versione di Arcangelo non ha paragoni... Nulla è fuori posto: lo spaghetto spezzato quasi ad arte, il pomodorino con la sua freschezza e la sua acidità, il broccolo romano lasciato a "cimette" e la parte croccante/sapida della cialda di pecorino... Tradizione vincente!



L'atmosfera si carica maggiormente in prospettiva del piatto forse più atteso della serata... Si tratta di una preparazione tanto semplice quanto discussa dai pastasciuttari di tutto il mondo: la Carbonara.

Numerosi sono i ristoranti capitolini che si contendono il titolo di "migliore carbonara"; e a detta di molti l'Arcangelo sembra mantenersi in testa (almeno per il momento). Io avevo assaggiato questo piatto durante la mia prima visita da Dandini (circa un anno fa) con grande soddisfazione, e dopo di lui solo la versione di Roscioli (con uova di Parisi) mi aveva concesso il lusso di una carbonara degna di chiamarsi tale... (lasciando però in me la voglia di riassaggiare quella Arcangiolesca per formulare un paragone).

La carbonara servita la sera del D-Day è stata quindi molto "commentata": Alcuni rimasti delusi dalla cremosità dei tuorli, altri perplessi dalla pasta lasciata volutamente molto al dente, altri ancora soddisfatti a pieno delle loro aspettative sul piatto.
Per me la carbonara di Arcangelo si è confermata ottima e ben legata, ma non come quella della "prima volta"... (forse lievemente penalizzata dai temmpi di servizio)
Il paragone con Roscioli rimane ancora in bilico: entrambe a mio parere sono da "podio", anche se quella di Dandini rimane più densa e saporita nella salsa; incontrando forse maggiormente i miei gusti.



Prima di abbandonare il capitolo primi, l'Ostedercentrostorico ci regala una divertente sorpresa fuori carta: "l'amatriciana decomposta in scarpetta"
Una chicca per i fan della sua inimitabile amatriciana, che ha riproposto nel piatto con il suo sughetto, guanciale croccante e pane tostato in sostituzione della pasta. Intermezzo sfizioso :-P



Molti a questo punto cominciano ad allentare la cinta, ma la voglia di andare avanti è troppo forte... in particolare se il secondo previsto in menù è un'ennesimo omaggio alla storia della cucina romana: "Coda di bue alla vaccinara secondo gli “scortichini” di Testaccio"

Ho sempre adorato la coda, ma mi è spesso difficile trovare nei locali chi rispetti la lunga cottura di questa preparazione (che dona alla carne la morbidezza unica che la caratterizza)... Arcangelo mi toglie ogni dubbio: La sua coda potrebbe far concorrenza al tonno di una famosa pubblicità; talmente morbido da poter essere tagliato con un grissino! (battuta presa in prestito a Daniela di Senza Panna XD)
Oltre alla cottura ottimale, anche il sughetto merita la "scarpetta; ma rimaniamo inizialmente perplessi sull'assenza di pinoli ed uvetta (da ricetta classica)...
L'esperto ristoratore ci spiega infatti, che la ricetta della coda di Testaccio, era stata a sua volta ripresa dalla più antica preparazione di "stufato di carne con pinoli e uvetta"; omettendo poi la frutta secca utilizzata per mascherare la scarsa qualità della carne... (Storia @ Tavola! XD)



Un degno finale per questo bel "viaggio gastronomico", è stato un semplice dessert composto da quenelle di ricotta di pecora con marmellata alle visciole, menta e polvere di cacao e caffè... Fresco ed appagante :-P



Ci si alza da tavola piacevolmente pieni e soddisfatti; il tempo dei saluti con i "compagni di avventura" e si torna a casa già con la voglia di rivivere così belle esperienze...

Il D-Day romano è stato un evento da ricordare e mi dispiace di aver fatto così poche foto e di aver realizzato questo post così tardi... Le prove d'esame a scuola di questo periodo stanno limitando molto la frequenza sul blog :-S

Ad ogni modo trovate altre foto ed altri commenti sull'evento su Dissapore, sul sempre aggiornato blog di Daniela e bellissime foto dell'Open fatte dal fotografo di Dissapore Maurizio Camagna

Alla prossima! (si vociferava di un prossimo D-Day Fiorentino! :P)

-Lorenzo-

5 commenti:

  1. Caro Lorenzo, ad averci la macchina del tempo, un saltino a qualche settimana fa io lo fare molto volentieri.
    Vieni con me? ;-)

    p.s. il supplì di Arcangelo, è Il Supplì DEFINITIVO!

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  2. sono daccordo anche io il supplì era sublime...
    angelina

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  3. Lorenzo,

    sei sempre in prima linea!!

    Oltre a condividere con te gran parte delle impressioni ci tengo a dire che anche io sono stata contentissima di aver conosciuto Giulia Graglia che si è ricordata addirittura il mio nome!!

    Un mito!!

    A martedì e buona Pasqua.

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  4. Solo una nota: Che bab si scrive Kebab. Grazie...

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  5. Anche se in ritardo vorrei rispondere io al posto di Lorenzo in merito all'annotazione dell'anonimo:
    Che bab era scritto così nel menù di Colonna in quanto si trattava di un Kebab rivisitato e corretto...!!!

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