E' trascorsa ormai una settimana dal mio pranzo all'Osteria Francescana di Massimo Bottura (Chef Num. 4 al Mondo secondo la World’s 50 Best Restaurants), ed ancora non riesco a trovare il modo adeguato per descrivere un'esperienza così significativa e ricca di emozioni...
La colpa potrebbe ricadere sulla mia "Max Attitude", iniziata alla lezione del Gambero e divenuta vera e propria dipendenza dopo la cena della Trattoria Stella e nel "duetto" con i Fooders durante il D-Day... Ma la verità è un'altra...
La verità è che un pranzo dal Massimo a questi livelli supera completamente il concetto "basic" di mangiare; appagando stomanco, mente e non solo...
Il percorso "Sensazioni" (con l'aggiunta di 3 classici su richiesta, probabilmente anche "inutili") è a dir poco perfetto; una lastra limpidissima della maestria di Bottura che non lascia dubbi sul continuo divenire dello chef e della sua cucina... Tecnica, tradizione, gusto... ma anche arte, cultura, poesia, immagine e spettacolo... Insomma, un'esperienza a 360 gradi amplificata da un servizio puntuale ed ineceppibile... Se infatti da una parte la cucina non sbaglia un colpo, eccoti in sala giovani attenti e cordiali, guidati dall'unico Beppe Palmieri; che come un amico deciso ed estremamente professionale è pronto a seguirti nel corso del pasto... Riguardo i piatti, mi rifiuto di descriverli uno per uno... anche perchè mi risulterebbe impossibile; e ne sono felice... Proprio così; felice di rimanere senza troppe parole di fronte a tanta maestria... felice di risultare quasi ignorante e godere... godere e nient'altro... D'altronde è così che il buon Max mi ha accolto: "Ora vecchio vado in cucina per farti godere"... E aveva ragione... come sempre...
In 13 portate (Numero S/Fortunato), una più intensa e significativa dell'altra, solo il benvenuto mi ha lasciato paradossalmente perplesso... A seguire, un vero e proprio concerto di stimoli ed emozioni; a volte complesse altre volte immediate... o ancora meglio contraddistinte da un favoloso crescendo...
Parlo del "Risotto Terra e Mare", terribilmente avvolgente con la mineralità del tartufo, la rapa e lo iodio succulento del riccio di mare... "L'anguilla in fotografia storica che incontra la campagna": un piatto solo raccontato "milleemille" volte... ma che potrei mangiare altrettante volte; con quella leggendaria cottura glassata... E come scordare "L'interpretazione di Ossobuco" in due brodi con Acquerello fritto, o ancora meglio "Immagina una mucca al pascolo"?: L'omaggio di massimo a Manet che concentra freschezza, modernità, dinamismo... Chiudendo gli occhi ed assaporandolo mi è esplosa in bocca la primavera, e la sensazione di trovarmi in un pascolo al pari di una mucca gioiosa è stata più che mai concreta!... Inutile soffermarmi su classici come l'omaggio a Monk o le golosissime Tagliatelle; già molti più competenti ne hanno parlato, e a me non rimane che confermarne l'infinita bontà... E quando pensi di aver provato tutto, che niente possa stupirti, Massimo e pronto a dare il suo "Massimo" e a farti sobbalzare nuovamente dalla sedia... Dopo la Lepre cruda, "Hardcore", esaltata/coccolata da due salse (royal e civet), si passa a dei dolci che di dolce hanno solo il nome... Inimitabili per dinamicità e bagaglio di sensazioni fornite... La terra di ghiaccio "Iceland" che ghiaccia qualsiasi descirizione possibile, in una glaciale complessita; e l'omaggio al tricolore "Dalle alpi all'etna"; che in parte rivisita una versione "beta" già vista al corso, ma estremamente migliorata (da pretenderne una zuppiera"!)... Giunto a questo punto, da solo, il mio desiderio era quello di non andarmene MAI PIU'... Che quel pranzo, quel momento non avesse fine... Ma TUTTE le cose aihmè (o per fortuna) giungono al termine... Max però, è il massimo anche in questo; e mi addolcisce l'imminente nostalgia con un finepasto memorabile: il "Macaron tra dolce e salato"... SONO IN PARADISO??? (e mi prendo anche il bis)... :-P
Piccola Pasticceria da urlo, caffè idem; e che altro?... Un abbraccio, un sorriso ed un menù scritto "espresso" autografato che vale più di un "ricordo" (e che osservo nostalgico mentre scrivo questo post)... Poi fuori, col sole... Il sogno è finito, ma Modena mi coccola tra i suoi portici...
Se questo è il numero quattro, preferisco rimanere nell'ignoranza e godere... Godere e basta proprio come dici tu Max... Semplicemente il Massimo...
:-)
Pane al Lievito Madre e Olio "Maison"

Il Benvenuto: "Uno Scoglio"

Grissini e Panini Memorabili, con il Burro della Normandia

Meglio che in Natura: "Wafer di Canolicchi"

Riso "Tra Terra e Mare"

L'anguilla: "Fotografia Storica degli Estensi che Incontra la Campagna"

Il Merluzzo: "Omaggio a T. Monk"

"Immagina una Mucca al Pascolo"

"Interpretazione dell'Ossobuco"

"Tagliatelle al Ragù" (da assuefazione)

"Teste di Maiale da Latte, Leggermente Acidule"

La Lepre: "Tra Vita e Morte"

"Iceland..."

Omaggio al Tricolore: "Dalle Alpi all'Etna"

Il Macaron: "Rottura tra Dolce e Salato"
Piccola Pasticceria

Alla Prossima!
-Lorenzo-